Il DELFINO PER TUTTI PARTE 2
Nuotare a delfino non è così difficile. Continua il tutorial sulla costruzione del delfino per tutti visto nell’articolo precedente.
Facciamo il punto:
- sei disteso a pancia in giù (prono) con il viso nell’acqua
- guardati l’ombelico
- fai un primo colpo di gambe per andare sotto la superficie
- alza lo sguardo e fai un secondo colpo di gambe per tornare in superficie.
Osserva il video e memorizza i movimenti. Quando sei nell’acqua cerca di ricordare la sequenza e prova a realizzarla.
Kaizen! Forza continua a nuotare e sfata il mito della nuotata difficile.
Ricorda il delfino per tutti è un modo per capire come costruire qualcosa che agli occhi sembra non possibile.
Le ali di farfalla
A questo punto, quando la tua cuffia esce dall’acqua gira le braccia insieme con una circonduzione. Più difficile da scrivere che a farsi.
- il viso è sott’acqua. Le braccia sono vicine alle orecchie con le mani vicine. Tira e spingi le braccia sott’acqua in direzione dei piedi
- fai attenzione: la mano aperta (palmo) è rivolta verso i piedi.
- Le mani sono come la pala di un remo, ti fanno andare avanti. Tienile vicine quando passano sott’acqua così la bracciata è più semplice e meno faticosa.
Ricorda le braccia sono lunghe e quasi distese (come si vede nel video).
- tira e spingi le braccia dietro di te fino alle cosce. Fai uscire braccia e mani dall’acqua passando vicino alle gambe
- a questo punto le braccia, come ali di farfalla, passano per fuori e sfiorando l’acqua, tornano nella posizione di partenza.
Coordinazione e ritmo
La bracciata ha un ritmo preciso. Devi partire lento e finire veloce, per avere la spinta necessaria a fare uscire le mani e le braccia dall’acqua quando sei vicino alle cosce. Se il ritmo non è questo, le braccia si bloccano, perché non hanno la forza di uscire.
In questa fase è meglio separare i vari elementi che compongono la nuotata.
In realtà la bracciata, come vedrai nel video successivo, parte un po prima del secondo colpo di gambe. L’uscita delle braccia vicino alle cosce, coincide con il secondo colpo di gambe.
Ma in questo momento, il mio consiglio è di girare le braccia quando torni in superficie. E’ più facile da ordinare.
Poi nuotando il movimento lo farai tuo e sarai capace di metterlo al posto giusto.
Gli errori più comuni
Non scendi sott’acqua
- non hai guardato in direzione dell’ombelico prima del colpo di gambe
- nella posizione con le braccia vicino alle orecchie, tieni mani e braccia rigide bloccando il movimento ad onda.
Scendere troppo sott’acqua
- il primo colpo di gambe è troppo forte quindi ti servono più movimenti per risalire o più tempo per raggiungere la superficie. Ricorda di scendere un po’ sotto la superficie. Non sei un cercatore di perle
- hai dimenticato lo sguardo prima del secondo colpo di gambe. La testa è il tuo timone. Testa in basso scendo, testa in alto salgo
- hai usato le braccia dopo il primo colpo di gambe.Ricorda, prima devi risalire e poi giri le braccia.
Movimento impacciato
- se usi molta forza diventi più rigido e non controlli bene il movimento
- non alzare il bacino prima di muovere le gambe. Il bacino esce dall’acqua in conseguenza al primo colpo di gambe, per effetto dell’onda
- non ti chiudere come un tuffo carpiato.
A causa della rigidità ci si chiude come un tuffo carpiato
Le braccia si bloccano o ti frenano
- mani troppo larghe sott’acqua. La fatica è tanta e le braccia girano con grandi difficoltà. Ricorda le mani e le braccia escono dall’acqua vicino alle cosce
- braccia “piegate” che passano vicino al corpo sotto l’acqua, rallentando la nuotata, perché non si appoggiano bene all’acqua
- controlla la posizione delle mani quando passi sott’acqua. Ricordati di tenerle come la pala di un remo che spinge l’acqua. L’acqua devi sentirla dura, piena
- ritmo troppo lento. Le mani e le braccia per uscire dall’acqua vicino alle cosce hanno bisogno di una bella spinta. Non rallentare durante l’uscita.
- nel recupero fuori dall’acqua le braccia toccano l’acqua. Così facendo freni la tua nuotata.
È quasi fatta
Fai esercizio. Ti accorgerai che il delfino per tutti è reale!
Riprova all’infinito i movimenti seguendo l’ordine che ti ho dato. Vedrai che il tempo dedicato al delfino ti porterà a sentirti capace di nuotare questo stile spettacolare.
Le pinne
Usare le pinne può aiutarti molto nell’imparare il delfino. Grazie alle pinne il movimento dell’onda risulta più semplice e naturale. Nello stesso tempo ti aiuta ad usare meno forza e fare meno fatica.
Per ora metti insieme tutti i movimenti senza la respirazione. Quando hai bisogno di respirare, fermati, così hai la possibilità di mettere a fuoco tutta la sequenza. Non respirare ti aiuta a rendere il delfino molto più semplice.
Nel prossimo articolo completiamo la nuotata.
Per ora hai un bel lavoro da fare. Kaizen!
E dimmi come va.