Le parole belle
Le parole che non mi dico mai
Oggi piove…
piove acqua e non parole belle perché con un tempo da lupi così, l’umore va veramente a farsi friggere. Ma confido nel sole dei prossimi giorni e nella sua bella luce che saprà portare, capace di risollevare un umore ballerino e ricaricarlo di energia positiva.
Scrivo questo post ispirandomi a un post di Giovanna e a diverse situazioni riscontrate durante i LIVE del nostro programma TU SEI BELLA, dove le parole belle e la loro ricerca possono fare la differenza.
Ma perché aspetto dagli altri parole belle quando in primis sono io a non dedicarmele?
Questo è dedicato a me
Per quale motivo desidero dagli altri l’approvazione, il riconoscimento per quello che sono, per come sono, per quello che faccio e non sono io stessa a generare per me, parole belle?
Perché passare tempo ad auto-sabotarmi e a demolirmi meglio di un kamikaze a Pearl Harbor?
Non faccio che ritrovarmi, spesso e volentieri, in sfida con me stessa come se fossi dalla De Filippi in balia del giudizio della Celentano che non vede l’ora di mollare la Cavalleggeri e annientarmi del tutto.
Io stessa, da una parte vesto i panni dell’allieva certa del suo triste destino e dell’altra quelli della Celentano che emette la sua inappellabile sentenza. Come dire che vittima e carnefice sono la stessa persona. Sempre io sono.
La mente… mente
Strana la mia mente che non distingue tra realtà e finzione, ma soprattutto assoda dei doppiatori davvero d’ eccezione. Il dialogo interno e con la parte mia più profonda è spesso invaso da parole che prendono il sopravvento e confondono anche i fatti. Spero e confido solo nel giudizio altrui(che difficilmente arriva) per trovare una zattera di salvataggio, che mi confermi e mi affermi che sono brava, che sono capace, che sono…
Confido in una parola buona, in una parola bella, in una parola gentile (come dice la maestra dell’asilo con i bimbi quando dovrebbero ringraziare) in qualcosa che già io potrei fare, ma spesso non faccio proprio. E inconsapevolmente affondo come il Titanic e tutti i viaggiatori di terza classe imprigionati nelle loro cabine e io nelle mie stesse credenze.
Le parole belle
Sostituire il vocabolario interno non è semplice. Molto allenato è il doppiatore chiamato in causa quotidianamente.
Serve esercizio, serve tempo, serve voglia, serve costanza, serve continuità. E a questo punto sarei già sul punto di dire: serve troppo di tutto…
Ma tutto questo serve a me! E penso che tante altre volte ho affrontato pesi e carichi peggiori.
Mi merito l’opportunità di alleggerire la mia quotidianità.
Merito la possibilità di trovare il mio posto nel mondo. Mi merito di godere dell’energia che si ricava dalla leggerezza d’animo.
Mi merito di trovare parole che mi incoraggino, mi educhino a sostenermi e a supportarmi.
Merito a piccole dosi di essere meglio di ieri.
La semplicità a portata di mano ma…
Le parole belle fanno parte dell’allenamento di TU SEI BELLA.
Nulla di scontato in questo percorso, partendo dal fatto che molto spesso abbandono un qualcosa sia perché mi appare impossibile, sia perché troppo semplice e di conseguenza inefficace per la risolvere davvero la mia complicata natura.
La semplicità e la piccola dose rendono sostenibile e quindi più che possibile l’attuazione e il consolidamento di un miglioramento.
Cambiare spaventa e sembra improbabile, ma RIAVERSI e RICONQUISTARSI è più avvicinabile e possibile.
Me lo dico ogni giorno, se la mente è leggera il corpo vola!
Grazie. Parole che servono, parole he aiutano, che incoraggiano, che motivano, che stimolano a non abbandonare a non lasciarsi prendere dallo sconforto, parole che ti sostengono e ti incoraggiano. Crederci, crederci sempre e sapere che ci sono persone che come voi ci mettono professionalità e CUORE è un supporto fondamentale. GRAZIE
Dici bene Lella, parole belle che fanno la differenza e non differenze. Parole belle che uniscono e compattano, invece di disperdere e sperdere. Parole belle che risollevano e sostengono. Grazie Lella💪🏻
grazie! felice di potervelo dire …GRAZIE!
A te, Silvia